mercoledì 9 giugno 2010

ciao a tutti! vi lascio l'articolo sul progetto che ho scritto per la dispensa!
Flavia II C

Caffè scienza junior

Contro un radicato pregiudizio umanistico che vede la scienza come una materia troppo nozionistica e di difficile approccio, il Caffescienza si propone di reintrodurla nel dibattito culturale riducendone la frattura con altre discipline e di affrontarla in maniera informale promuovendo il coinvolgimento diretto di un pubblico eterogeneo.
Più precisamente il caffè scienza consiste in un incontro aperto al territorio in cui si conversa di argomenti scientifici in compagnia di alcuni esperti, senza però riprodurre la formula autoreferenziale della conferenza, accompagnando il dibattito con un bicchiere di vino o una fetta di torta.
Nati in Francia alla fine degli anni novanta, i cafè scientifiques si sono diffusi in Gran Bretagna e in altri paesi del mondo, coinvolgendo anche l’Italia. A Roma, l’associazione di ricercatori FormaScienza si è fatta portavoce del progetto allargandolo anche alle scuole: è così che Caffèscienza Junior, per mezzo di due ricercatori di FormaScienza, ha coinvolto anche noi studenti del liceo Mamiani integrandosi nel più ampio progetto di studio della sessualità umana e animale “L’enigma della sessualità”.

L’evento vero e proprio, tenutosi il 20 maggio, è stato frutto di un lungo percorso. Ci siamo incontrati più volte, sia nell’orario scolastico sia che nel pomeriggio per dividere il lavoro, definire gli argomenti, scegliere gli ospiti e organizzare l’evento.
Il primo passo è stato quello di scegliere l’argomento principale. Ognuno di noi ha dato sfogo alle proprie curiosità sul mondo scientifico (tenendosi sempre nell’ambito della sessualità) e, fortunatamente, abbiamo notato che molti quesiti erano condivisi. Dopo un attento lavoro di sintesi abbiamo formulato alcune domande che potessero indirizzare il dibattito e delineato l’intento fondamentale del caffè: capire, analizzando nel mondo animale e umano l’omosessualità, la monogamia, la tendenza alla perversione, la sensualità e il corteggiamento, i rispettivi limiti dell’ambiente e della biologia nella determinazione dei suddetti comportamenti e osservare differenze e analogie tra la società umana e quella animale.
In relazione all’argomento è stato piuttosto semplice scegliere i due esperti. Abbiamo contattato il prof. Alleva, etologo docente all’Istituto Superiore di Sanità, e la professoressa Silvaggi, psicologa. Alcuni di noi sono andati nei loro studi per presentare il progetto e gli esperti hanno aderito alla nostra proposta con entusiasmo.
L’ultimo passo, non meno impegnativo, è stato quello di organizzare l’evento. Dopo aver deciso la sede del Caffèscienza, ovvero l’atrio del nostro liceo, alcuni si sono impegnati nell’allestimento della sala, altri in quello del buffet. Dei ragazzi invece si sono presi il compito di scegliere filmati e letture che accompagnassero la discussione per favorirne la dinamicità e risvegliare l’attenzione.


Il Caffèscienza, grazie alla sua formula, ha promosso la diretta partecipazione e la responsabilizzazione degli studenti, l’autogestione del progetto, è stata l’occasione di misurarci con il mondo universitario e del lavoro.
E’ stato un metodo di apprendimento basato sulla richiesta e non sull’imposizione, un modo di porci rispetto allo studio in maniera attiva e critica.
Ci ha permesso di penetrare la scienza nei suoi lati inesplorati, di considerare il mondo animale non secondo un’ottica unilaterale e banalizzante, ma come profondamente simile, nei suoi istinti, alle passioni ancestrali che governano la nostra società.

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